marzo 09, 2014

Delirium - Lauren Oliver

Come vi avevo annunciato, in questo periodo sarò un po' occupata, ma spero lo stesso di riuscire a fare almeno una recensione a settimana... La mia scelta di oggi ricade su un libro che ho visto per parecchio tempo in biblioteca, ma che fino a poche settimane fa non mi ispirava. In mancanza del libro che cercavo, sono ricaduta su Delirium di Lauren Olivier e devo dire di essermi pentita di non averlo letto prima. Ecco a voi, la mia recensione^^

 
 
 Titolo: Delirium
Titolo originale:Delirium
Autore: Lauren Oliver
Anno di pubblicazione: 2011
Casa editrice: Edizioni Piemme
Genere: Romantico, Distopico
Altro: come potete notare ci sono due versioni della copertina. Io avevo quella a sinistra.



  
Trama:

In un futuro lontano, la malattia più devastante di tutte è stata debellata grazie ad una miracolosa cura. È una malattia che distorce la mente, rendendo difficile pensare con lucidità o prendere decisioni razionali per il proprio benessere, i suoi sintomi possono essere cambiamenti d'umore improvvisi, perdita o aumento di peso, distorsione della realtà, sconvolgimento di ritmi di sonno, pensieri e azioni ossessive, paranoia, insicurezza, dolori a petto, gola e stomaco. Il nome di questa malattia è il Delirium amoris nervosum, volgarmente chiamato Amore.
Lena è una ragazza quasi maggiorenne che sta per ricevere la cura. Per lei è particolarmente importante sottoporsi al trattamento, in quanto sua madre era infetta dal Delirium e per questo si è suicidata. Lena vuole soltanto essere felice e smettere di preoccuparsi di tutto ciò che la gente dice di lei, del suo sangue che potrebbe portare il gene del Delirium, e non vede l'ora di sottoporsi alla cura.
L'incontro con Alex, farà riemergere più vivo che mai il ricordo di sua madre e accentuerà la sua paura dell'infezione.


Giudizio 5/5:

Wow, che libro stupendo. Si tratta ovviamente di un altro romanzo distopico, come la saga de "Il donatore", che quindi parla di un mondo distorto dove tutto segue regole precise ben lontane dalla nostra realtà. L'amore viene considerato una malattia e viene represso con la cura. I bambini vengono soggiogati fin da piccoli a temere questa infezione, ma nonostante ciò c'è ancora qualche essere umano che vuole ribellarsi. Le punizioni per questi individui sono tremende, se la cura non basta si ricorre al carcere a vita o peggio alla morte immediata. È un po' inquietante, ma al tempo stesso è un concetto molto bello e profondo: preferire l'amore, che porta con se anche insicurezza e odio e tutti i sintomi ad esso correlato, ad una sterile serenità (che non posso definire felicità).
La storia mi ha molto colpito e  il modo di scrivere dell'autrice è scorrevole e ti fa immergere nei pensieri di Lena al 100%. Dato che si tratta di una trilogia, vedrò di procurarmi anche gli altri due libri non appena posso. Vi lascio con due citazioni del capitolo 1, che mi hanno fatto innamorare del libro alle prime pagine (ci sono moltissime altre frasi che ho adorato, ma dovrei trascrivere buona parte del libro per citarle tutte).

Le malattie più pericolose sono quelle che ci fanno credere di star bene.

L'amore è la più mortale tra tutte le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai che quando non ce l'hai.

-fine recensione-

Oh Cappellaio, mi sono innamorata di nuovo di un libro <3 *si perde in librose fantasie*

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