gennaio 17, 2018

L'albero delle bugie - Frances Hardinge

Avevo messo questo libro tra le mie letture lo scorso anno per la trama davvero intrigante e la fantastica copertina che invoglia ad aprire le pagine. Ho approfittato della reading challenge Ipse Dixit per leggerlo ed ora vi fornisco la mia recensione. Aggiungo che se volete scoprire di più ed unirvi alla challenge, cliccate sul banner nel menù qui a destra ^^

Titolo: L'albero delle bugie
Titolo originale: The Lie Tree
Autrice: Frances Hardinge
Casa editrice: Mondadori
Anno di pubblicazione: 2017
Genere: romanzo per ragazzi, mistero

Trama:

Fin da quando era piccola Faith ha imparato a nascondere dietro le buone maniere la sua intelligenza acuta e ardente: nell'Inghilterra vittoriana questo è ciò che devono fare le brave signorine. Figlia del reverendo Sunderly, esperto studioso di fossili, Faith deve fingere di non essere attratta dai misteri della scienza, di non avere fame di conoscenza, di non sognare la libertà. Tutto cambia dopo la morte del padre: frugando tra oggetti e documenti misteriosi, Faith scopre l'esistenza di un albero incredibile, che si nutre di bugie per dar vita a frutti magici capaci di rivelare segreti. È proprio grazie al potere oscuro di questo albero che Faith fa esplodere il coraggio e la rabbia covati per anni, alla ricerca della verità e del suo posto nel mondo. Magia, scienza e desiderio di libertà si incontrano in un questo romanzo, con una coraggiosa eroina che rompe gli schemi, nel solco di Jane Eyre.

Giudizio 3 su 5:

La storia di base è interessante e racconta la storia di Faith, giovane donna del 1800, che si sta trasferendo con tutta la famiglia in un'isola sperduta chiamata Vane. Più che un trasferimento, la famiglia sta fuggendo dagli studiosi londinesi, che stanno mettendo in discussione la reputazione del padre di Faith come archeologo. Si sospetta infatti che alcuni dei fossili presentati dal reverendo Sunderly siano falsi e per evitare di essere travolti dallo scandalo, la famiglia si rifugia a Vane, dove lo studioso era stato invitato per supervisionare dei lavori di scavo. 
All'inizio sembra andare tutto per il meglio, finché la notizia di Londra non giunge fino all'isola. 
Un terribile giorno il reverendo riceve una lettera che lo sconvolge e decide di nascondere uno dei suoi preziosi esemplari di piante con la sola complicità della figlia.
Quella sera stessa, il reverendo viene trovato morto impiccato, ma Faith non riesce a credere all'ipotesi del suicidio. Rovistando tra le carte del padre, capisce che la pianta che hanno nascosto insieme in una grotta dell'isola è l'albero delle bugie, che dà ai suoi possessori dei frutti rivelatori in cambio di menzogne. La ragazza quindi inizierà ad indagare da sola per smentire la teoria del suicidio, anche perché nel frattempo si è aperta un inchiesta in merito che decreterà se il padre potrà o meno essere seppellito in territorio consacrato.
Riuscirà Faith a nutrire l'albero delle bugie e a raccogliere abbastanza indizi per scovare ed assicurare alla giustizia gli assassini del padre?

Di questo libro ci sono elementi che mi sono piaciuti, ma anche elementi che proprio ho fatto fatica a digerire.
Innanzitutto partiamo con la scrittura. Lo stile dell'autrice è abbastanza complesso, soprattutto per le molte e minuziose descrizioni che rallentano la lettura. Soprattutto nel primo centinaio di pagine a volte ci sono così tante digressioni, che si rischia di perdere facilmente il filo della storia.
Da un lato mi ha fatto piacere capire per bene tutto il background culturale, ma le descrizioni erano fin troppe e bombardano il lettore con dettagli assolutamente trascurabili. A maggior ragione, dato che il libro è consigliato dai 13 anni in su, credo che un adolescente di quella età chiuderebbe il libro ai primi capitoli proprio per la sua pesantezza. Consiglierei un'età di lettura più verso i 15-16 anni.

Per quanto riguarda invece l'atmosfera, devo ammettere di essere soddisfatta. Si respira una costante aura di mistero, non meglio definita. Non ci sono fantasmi o piste ben definite da seguire, ma solo un albero dai frutti miracolosi. Un'atmosfera misteriosa che con il passare delle pagine diventa sempre più terrificante e oscura. 

La protagonista della storia, Faith, è una ragazzina in procinto di compiere il passo verso la maturità. Sogna di poter diventare grande e "indossare bustini da donna" (non scherzo). Il suo sogno nel cassetto è però diventare una scienziata, ma nell'epoca in cui si trova il ruolo della donna è diverso dalla concezione moderna. Una donna dell'epoca vittoriana punta principalmente ad essere rispettabile, quindi avere una buona reputazione, per potersi accasare nel modo migliore.
Faith è spesso costretta a nascondere la sua intelligenza e la sua curiosità nei confronti della scienza. Il padre le ha sempre permesso di leggere i suoi libri di testo ed è per questo che ha una cultura ben radicata, ma all'epoca questo non era ben visto dai possibili pretendenti o dagli uomini in generale.
All'inizio del libro vediamo Faith vivere un rapporto conflittuale con la madre Myrtle. Faith infatti reputa la donna molto frivola, mentre la madre reputa la figlia poco sottomessa.
Quando sopraggiunge la morte del capostipite della famiglia, le due entrano ancora più in conflitto. Per un bel pezzo non riescono a trovare un compromesso fra le loro due identità, ma Faith riuscirà a guardare oltre le apparenze e scoprire che anche Myrtle usa l'astuzia dove può.
Il personaggio di Faith si evolve con il tempo. Racconta delle bugie all'albero per far comparire dei frutti che le mostrano la verità sulla morte del padre, ma non scoprirà solo chi lo ha ucciso. Uno dei segreti più scabrosi riguardo al genitore verrà infatti rivelato e cambierà totalmente la visione di Faith nei suoi confronti. Questa scoperta inoltre, porterà la ragazza a chiedersi se è davvero giusto ottenere tutte le risposte e se l'albero non sia una maledizione invece che una benedizione, e tutta una serie di pensieri filosofici sul bene, il male e soprattutto sull'evoluzione dell'uomo.
Nonostante sia un personaggio che ha molto carattere e ha delle teorie molto interessanti, non ho avuto molta empatia. Non fraintendetemi, si tratta di una giovane donna molto in gamba e mi è piaciuto seguirla nel suo percorso investigativo, ma non ho stabilito nessuna connessione con il suo personaggio.
Oltre a Faith ci sono molti personaggi che le ruotano attorno: la madre, il fratellino, lo zio, i domestici e tutti gli abitanti dell'isola. Ognuno però potrebbe essere un potenziale assassino e vengono quindi osservati con attenzione proprio per carpirne i segreti. Sono visti tutti abbastanza superficialmente, compreso Paul, un giovane che aiuterà Faith nella fase finale per smascherare il colpevole dell'assassinio del padre. Vi posso dire che il mio personaggio preferito è la signorina Hunter, ma per un motivo che non vi posso svelare. Troppo spoiler.
L'albero delle bugie è invece il non-personaggio presente costantemente all'interno del libro.
All'inizio è una semplice piantina, talmente piccola che poteva essere contenuta in un baule, ma molto delicata. Infatti se esposta alla luce del sole, prende fuoco. Il suo funzionamento è molto semplice e Faith lo scopre da uno dei diari del padre: si sussurra una bugia all'albero e quando ad essa ci credono molte persone, l'albero dà un frutto che attraverso un sogno rivela una verità nascosta. Se all'inizio del libro, l'albero delle bugie è una piccola piantina, verso la fine è diventato un'intera foresta all'interno della grotta nascosta ed in più sembra dotato di una volontà propria. Questo è l'elemento che porta quel pizzico di inquietudine all'interno del romanzo. 

Il più grande difetto del libro è il ritmo del racconto. All'inizio è veramente molto lento, per le prime 150 pagine è davvero pesante. La parte centrale invece ha un ritmo leggermente più veloce, ma si ha sempre l'impressione di attendere qualcosa che arriva solo nelle ultime 80 pagine dove finalmente ci sono una serie di colpi di scena molto belli uno di seguito all'altro che danno vita ad un finale mozzafiato, come se l'autrice avesse voluto sparare tutte le cartucce a sua disposizione solo alla fine. Peccato per l'epilogo che non dà molti dettagli su cosa sia successo in seguito a Vane.

In conclusione: un libro che non mi è dispiaciuto per le digressioni filosofiche, per l'aura di mistero attorno all'albero delle bugie e per il personaggio principale  molto forte. Per contro descrizioni decisamente troppo abbondanti che rallentano la lettura e colpi di scena concentrati purtroppo solo sulla parte finale.

La citazione che ho scelto, riguarda la condizione di Faith all'inizio del libro. Per raggiungere la casa a Vane, la famiglia è stata costretta a fare due viaggi, lasciando indietro dei bagagli... tra cui lei per poter portare prima una cassa con dei reperti.
"Aveva sempre saputo di valere meno di Howard, il prezioso figlio maschio. Adesso sapeva che il suo valore si attestava a un'altezza imprecisata al disotto di "campioni botanici vari".
-fine recensione-

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