aprile 20, 2018

L'incubo di Biancaneve: la città dei mercenari - Scarlet Danae

Buongiorno a tutti ^^. Oggi vi propongo non una recensione vera e propria, ma un commento al racconto "L'incubo di Biancaneve - La città dei mercenari" di Scarlet Danae. 

Titolo: L'incubo di Biancaneve - La città dei mercenari
Autrice: Scarlet Danae
Anno di pubblicazione: 2017
Casa editrice: Autopubblicato
Genere: dark fantasy, retelling
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Trama:

Una ragazza sfortunata. Una misteriosa droga spacciata in delle mele. Un'overdose fatale e un viaggio in un mondo parallelo, infetto da un virus mortale e oppresso da sette streghe. 
Riuscirà Bianca a salvare il principe Darknight tenuto prigioniero nella città dei mercenari? Ma soprattutto, accetterà il suo destino come clone della rivoluzionaria Biancaneve?

Commento: 

Non esprimerò un giudizio vero e proprio in tazze, come mio solito. L'autrice di questo libro è un'emergente che si autopubblica, e già questo è un ottimo motivo per farle i miei migliori auguri per la sua carriera. Quest'oggi sono qui a proporvi il mio personalissimo parere su "L'incubo di Biancaneve - la città dei mercenari", il primo di una saga dark fantasy.

Parto col dirvi qualcosina in più sulla trama per farvi avere un'idea del contenuto del libro. Bianca è una ragazza sfortunata, come dice la trama poco sopra. Come nella classica fiaba, la madre della nostra protagonista, è morta di parto ed il padre si è risposato dando a Bianca una matrigna. Alla morte del padre, la matrigna si è rivelata molto malvagia. Ella maltratta Bianca e vende il suo corpo al miglior offerente, e la ragazza trova rifugio nella droga per scampare a questa orrenda realtà. Arriva alle sue orecchie, la voce di una nuova droga che si spaccia attraverso delle mele e Bianca non riesce a resistere. Ne compra una, ma quando la morde non si trova in uno stato di allucinazione, ma è catapultata in un universo parallelo in cui scopre di dover salvare il mondo da sette malvagie sorelle...

L'idea è molto originale. Mi è piaciuto il modo in cui l'autrice è riuscita a distorcere completamente la fiaba, pur rimanendo fedele all'originale. La storia inizia nel mondo reale, nella peggior situazione possibile. Bianca è torturata dalla matrigna, sia fisicamente che psicologicamente, cosicché all'inizio della storia, noi troviamo una persona estremamente fragile e sottomessa, ma che sta pianificando una fuga da quel mondo. Nel frattempo però, la nostra protagonista ha ormai questa dipendenza dalla droga, fatto che poi la porterà a mangiare la famosa mela. Una volta mangiato il frutto, Bianca viene trasportata in questo nuovo universo, dove tutti sono costretti ad indossare delle tute e delle maschere perché l'aria in alcuni punti è tossica. Un universo un po' steampunk a giudicare dai disegni che si possono trovare alla fine del libro, e forse anche un po' futuristico, ma non vi spiegherò il motivo altrimenti rivelerei troppo della storia.
Non appena Bianca mette piede in questo nuovo universo, il suo carattere esplode. Diventa aggressiva, nevrastenica e sboccata, ma pronta a fare quello che deve per tornare nel suo mondo. Diciamo quindi che è un personaggio particolare, ma risulta piacevole perché molto vero.
L'atmosfera cupa che trasuda tra le pagine, riesce a dare una svolta a quella favola che tutti crediamo di conoscere.
Contemporaneamente però, se all'inizio il carattere della protagonista risulta particolare ed interessante, sul finale risulta troppo forzato. Nel momento in cui Bianca avrebbe dovuto ammorbidirsi un po', calca ancora di più la mano con la persona che dovrebbe aiutarla nel ritorno verso casa, finendo per risultare un po' antipatica (o almeno questa è la sensazione che ho provato io).
In ogni caso, Bianca è un personaggio davvero singolare e fuori dalle righe, che riuscirà a sorprendere il lettore per la sua schiettezza.

Passando invece agli aspetti più tecnici del libro, la scrittura è scorrevole, ma con un vocabolario molto ricercato e questo mi ha fatto molto piacere perché non molti scrittori usano un linguaggio così complesso.
Essendo una storia relativamente breve, non c'è molto spazio per la descrizione dell'ambientazione. Non mi riferisco solamente ad una mera descrizione dell'ambiente, ma anche dell'atmosfera che si respira nei vari luoghi che visita Bianca e dei personaggi che ella incontra. Ho comunque decisamente apprezzato la scelta dell'autrice di focalizzare l'attenzione sulle sensazioni di Bianca e sulla storia relativa alle sette sorelle malvagie che fa da background del mondo dove si trova la ragazza, favorendo quindi le sequenze più narrative.

Il finale mi ha un po' sorpresa. Mi aspettavo una conclusione, o comunque una chiusura di un qualche genere in vista di un secondo romanzo. Mi sono ritrovata invece con un capitolo che sembra dover essere nel mezzo della storia. Mi spiego meglio: la scena che vediamo alla fine del romanzo, sembra essere uno di quei capitoli che di solito si trovano nel mezzo di un libro, dove i protagonisti sono appena scampati ad una minaccia e stanno passando un periodo di relativa tranquillità, in vista di un capovolgimento degli eventi per il rush finale. Succedono degli eventi concitati, ma lo stile con cui viene raccontato questo ultimo capitolo è molto più calmo rispetto ai precedenti e si ha quindi la sensazione che il romanzo sia stato lasciato in sospeso.

In conclusione: un'eroina inusuale e molto dark, tutt'altro che dolce e innocente come la classica Biancaneve. Molta parte narrativa con una buona storia di base del regno, ma ancora in attesa di essere totalmente sviluppata, come pure la parte descrittiva. Un romanzo che mi ha favorevolmente colpita per le idee molto originali, e di cui mi aspetto un approfondimento nel secondo romanzo.

- fine commento -

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